L’approfondimento sul mondo delle traduzioni di oggi ci viene da alcuni servizi di traduzione offerti dalla nostra agenzia, ovvero quello di traduzione degli speech di video e traduzione di sottotitoli. Oggi parliamo di doppiaggio film.
L’Italia rappresenta uno dei pochi paesi dove è presente il doppiaggio dei film stranieri. In tantissimi altri paesi invece, i film stranieri mantengono la lingua originale e mostrano dei sottotitoli nella lingua del paese in oggetto.
Il perché del doppiaggio è da ricercare nella storia stessa del Cinema e dell’Italia. Quando il cinema presentò il sonoro, negli anni ’30 del 900, gli USA rappresentavano il paese di esportazione di film più importante, e i paesi che ricevevano tali film sonori, furono del tutto impreparati a trovare una soluzione ai dialoghi in lingua estera. All’inizio si decise di inserire delle didascalie dopo ogni dialogo, ma ciò comportava un allungamento della durata del film, che poteva persino raddoppiarsi, oltre ad annoiare lo spettatore.
La seconda soluzione fu di aggiungere i dialoghi nella lingua del paese in cui veniva proiettato il film. In Italia, all’inizio, data la scarsità di traduttori, si pensò di preferire attori italoamericani, che conoscessero un po’ la lingua d’origine. Questa situazione venne incoraggiata dal Fascismo dell’epoca, che non vedeva di buon occhio i film in lingua straniera. Quindi pian piano, a Roma principalmente, si creò un vero nuovo settore: il sistema del doppiaggio.
Il doppiaggio venne mantenuto e promosso dal Fascismo, favorendo anche le traduzione in loco con apposite leggi. Questo sistema portò alla nascista di veri e propri artisti nel settore del doppiaggio, rendendo l’Italia uno dei paesi più produttivi e di qualità.
Il sistema del doppiaggio dei film perse parte della sua forza alla fine del Seconda Guerra Mondiale in gran parte dell’Europa, ma ciò non accadde in Italia. Pur essendo passato in secondo piano il nazionalismo, il doppiaggio ebbe comunque nuova linfa vitale, questa volta attraverso il Piano Marshall. Gli USA vedevano nel doppiaggio dei loro film un’ulteriore “colonizzazione culturale“, per questo destinarono una somma cospicua per l’acquisto di film americani, di cui una quota da destinare al doppiaggio in Italia.
Il Dopoguerra fu un periodo proficuo per il doppiaggio italiano. La ricerca dei migliori traduttori e dei più grandi artisti portò a un lavoro sublime, facendo diventare questa pratica indispensabile rispetto al Cinema straniero. Tanto che oggigiorno, la pratica è diventata tanto comune da renderla l’unica possibilità. Un film straniero presentato in lingua originale e sottotitolato è vista dal pubblico e dai critici, come scelta azzardata. Tale opzione viene oramai lasciata solo in occasione di alcuni film d’autore o in serate a tema di traduzioni o conoscenza delle lingue d’origine.