La lingua giapponese è senz’ombra di dubbio una delle più affascinanti al mondo. Questo è dovuto non solo alla storia millenaria della civiltà giapponese, ma soprattutto per l’influsso che continua ad apportare ancora oggi la sua cultura. In molti, infatti, decidono di avvicinarsi allo studio di questa lingua proprio perché attirati dai manga o dall’arte pittorica tipica giapponese. Come agenzia di traduzione vorremmo per un attimo scostarci dal mondo delle traduzioni dall”italiano al giapponese, per entrare nel mondo delle curiosità legate a questa lingua.
Scrittura bidirezionale
La lingua giapponese è una delle più antiche al mondo, non tutti sanno però che all’inizio era un linguaggio esclusivamente orale, con numerose varietà dialettali. Vista la necessità di avere un codice scritto, però, solo due millenni fa questa lingua si è dotata di un sistema di simboli grazie ai quali rappresentare i suoni. A differenza di quanto si possa pensare, inoltre, giapponese e cinese non sono affatto simili. Sia le regole grammaticali che i vocaboli, infatti, sono molti differenti. A rendere ancora più evidente questo aspetto è la caratteristica prettamente giapponese di poter scrivere sia in orizzontale che in verticale.
Stesso simbolo, significato diverso
Il giapponese è anche una delle lingue più difficili al mondo e il motivo è da ritrovare negli oltre 10.000 caratteri “kanji”, due alfabeti fonetici, ovvero “hiragana” e “katakana”, e parole aventi lo stesso suono ma significati diversi. Nella lingua giapponese, inoltre, il posizionamento dei vocaboli non è univoco, ma può cambiare ed indicare diversi significati. Non a caso vi sono due diverse modalità di lettura: ON e KUN, grazie alle quali, in base al loro posizionamento, gli stessi simboli assumono appunto un diverso significato. Oltre alla posizione, bisogna prendere in considerazione anche l‘intonazione. Essendo il giapponese una lingua tonica, ogni vocabolo ha un diverso significato in base all’intonazione.
Differenza vocaboli maschili e femminili
Curiosa è anche la netta distinzione nella lingua giapponese tra vocaboli maschili e femminili. Molte espressioni, infatti, si riferiscono solamente ad uno dei generi ed esiste un diverso dizionario a seconda che ci si riferisca ad un uomo oppure ad una donna. Da non trascurare anche il fatto che una parola può cambiare significato semplicemente aggiungendo un suffisso. Vi sono ad esempio alcuni suffissi in grado di adattare vocaboli di oggetti o animali alle persone, mentre altri aiutano ad esprimere il grado di parentela.
Di solito, inoltre, si è abituati a cominciare l’apprendimento di una nuova lingua imparando i numeri e l’alfabeto. Nel caso della lingua giapponese però questo non avviene. I numeri, infatti, sono abbastanza complicati in quanto cambiano in base al nome a cui si riferiscono e al metodo di scrittura.
A questo punto è chiaro come la lingua giapponese sia molto differente rispetto ad esempio alla lingua italiana. Allo stesso tempo, però, è una delle più affascinanti al mondo e apprendere questo idioma si rivela essere una delle esperienze più belle e interessanti che si possa fare nel corso della propria vita!